Titolo originale San Babila ore 20: un delitto inutile
Paese : Italia
Anno : 1976
Durata: 105 min
Colore : colore
Audio : sonoro
Genere: drammatico
Regia : Carlo Lizzani
Soggetto : Mino Giarda, Carlo Lizzani
Sceneggiatura : Mino Giarda, Carlo Lizzani, Ugo Pirro
Produttore Carlo Maietto
Casa di produzione : PTA (Produzioni Thousand Associate)
Distribuzione (Italia): Agora
Fotografia : Piergiorgio Pozzi
Montaggio : Franco Fraticelli
Musiche : Ennio Morricone
Scenografia : Pier Luigi Basile
Interpreti e personaggi
* Pietro Brambilla: Fabrizio
* Giuliano Cesareo: Michele 'Miki' Castiglioni
* Daniele Asti: Franco
* Pietro Giannuso: Alfredo Somma
* Brigitte Skay: Lalla
* Gilberto Squizzato: Paolo
* Grazia Beccari: Ragazza di Paolo
* Mario Mattia Giorgietti: Insegnante
* Walter Valdi: Commissario della Buon costume
* Franca Mantelli: Madre di Franco
* Paola Faloja: Madre di Michele
* Vittorio Pinelli: Agente di Polizia
Trama
Milano, 1976, nell'arco di un'unica giornata si snodano le vicende di quattro ragazzi, tre milanesi: Michele, detto 'Miki', Franco e Fabrizio ed uno, Alfredo, immigrato dal sud; i primi due sono di elevata estrazione sociale, il terzo ha delle occupazioni non precisate, mentre l'ultimo è un lavoratore precario che ha già scontato un breve periodo di detenzione a seguito di una violenza sessuale poi "riparata" attraverso il matrimonio con la vittima; tutti aderenti all'estrema destra.
Il mattino inizia con la partecipazione alle esequie di un gerarca del ventennio al termine delle quali essi ironizzano sulla "morbidezza" e sulla "nostalgia" degli adulti presenti, auspicando un innalzamento del livello di scontro e, prima di separarsi (Miki e Franco sono due studenti di liceo ed Alfredo lavora in un negozio di elettrodomestici), danneggiano con delle catene dei motorini parcheggiati di fronte al liceo Beccaria.
Fabrizio si reca al bar Sundown di Piazza San Babila, ritrovo abituale di neofascisti e, messo alle strette da un poliziotto del quale è confidente al corrente della sua "bravata" davanti al liceo, gli indica, in cambio di soldi, l'autore di una rapina su cui l'agente sta indagando facendolo arrestare; intanto i due studenti subiscono una contestazione in classe a causa di un tema scritto da Miki che suscita il disaccordo dei loro compagni. All'uscita di scuola Franco incontra la madre, venuta a prenderlo per accompagnarlo a casa, ma egli soffre dell'atteggiamento troppo protettivo della donna che, a suo pensare, non prende sul serio il suo impegno politico e la manda via in malo modo.
Intorno a mezzogiorno, un gruppo di neofascisti, tra i quali Fabrizio, dopo aver tracciato con lo spray alcune svastiche sulla vetrina di un negozio di abbigliamento appartenente ad una famiglia ebrea, lanciano con la fionda delle biglie di ferro ai passanti, intervenuti per cancellare i simboli nazisti. Poco dopo Fabrizio viene raggiunto da Miki e da Franco e, durante un giro in macchina, i tre rimorchiano Lalla, un'ingenua ragazza, allo scopo di divertirsi con lei, dopodiché si recano nel negozio di Alfredo; il gruppo manda avanti Franco ma egli, timido ed impacciato, riesce solo a seviziarla con un manganello, minacciando poi di sfregiarla se rivelerà agli amici quanto è successo.
Miki, rientrato a casa, a tavola ha un violento scontro col padre, il quale non ammette che lui, mancino, mangi con la mano sinistra, discussione terminata con l'estrazione da parte del ragazzo di un coltello, ed affiora anche il suo disprezzo per la madre, alla quale, nonostante ella abbia preso le sue parti, rinfaccia di avere sposato il marito solo per denaro.
Nel frattempo Franco e Alfredo si allenano al tiro al bersaglio con la pistola insieme ad altri camerati in un poligono ricavato all'interno di un capannone industriale abbandonato; Alfredo, non potendo permettersi di noleggiare un'arma, chiede all'amico di poter usare la sua e questi rifiuta ma un altro camerata gli presta la propria pistola, promettendogli trentamila lire se riuscirà a fare centro nel bersaglio ed egli vince il premio. Una volta usciti lo sconosciuto camerata gli offre la possibilità di guadagnare trecentomila lire per la consegna di una valigetta dal contenuto segreto ma egli non può accettare a causa del suo lavoro, rendendosi tuttavia disponibile per future collaborazioni. Subito dopo l'immigrato ruba una moto per recarsi al negozio dove giunge in ritardo accampando come scusa al proprietario l'ennesimo sciopero degli autobus. Improvvisamente mentre Alfredo si sta sfilando il giaccone da una tasca cade un coltello a serramanico; inizialmente il giovane cerca di minimizzare, ma, evidentemente galvanizzato dai recenti avvenimenti, ai commenti negativi del suo datore di lavoro risponde rivelandosi come estremista di destra e minacciando ripercussioni in caso di un eventuale licenziamento, poi annuncia che la sua giornata lavorativa termina in quel preciso momento. Successivamente egli si reca in un negozio di calzature dove indossa un paio di costosi stivali; non potendone però coprire l'intero acquisto sfida due commesse a sfilarglieli dai piedi e poi se ne va lasciandole entrambe allibite ed impaurite.
Nel pomeriggio i ragazzi si ritrovano in piazza San Babila ed assistono ad un corteo di sinistra a cui fa seguito il tentativo di aggressione ad un partecipante rimasto isolato: il giovane riesce a scappare dopo avere colpito Miki al labbro ed il gruppo di neofascisti inscena a sua volta una sorta di marcia, contestando le forze dell'ordine che non sono intervenute. La rabbia di Michele per il colpo ricevuto sfocia nell'ideazione di un attentato dinamitardo ad una sede di sinistra ed allo scopo viene "incaricato" Franco, il più debole del gruppo, che tuttavia, una volta entrato nel locale, preso dalla paura non accende la miccia della carica di dinamite sostenendo con i suoi camerati che essa era umida.
Frustrati ma probabilmente anche "sollevati" da questo fallimento i quattro salgono in automobile e, subito dopo travolgono un banchetto informativo di alcune femministe. Il pomeriggio prosegue con l'ennesima "bravata": l'acquisto in un sexy shop di alcuni falli di gomma con i quali il gruppo si diverte molestando i passanti; lo scherzo si risolve con il fermo dei giovani e la relativa denuncia per atti osceni in luogo pubblico; l'unico ad evitare l'arresto è Franco che, non visto, riesce a gettare a terra il suo accessorio erotico prima di essere fermato.
Giunge la sera ed i tre rilasciati si stanno recando a San Babila quando Fabrizio si separa momentaneamente dal gruppo perché avvicinato da un giornalista (di cui è confidente); in cambio di soldi il ragazzo gli rivela informazioni sul fallito attentato, mentre l'altro, già al corrente del fatto, aggiunge che la miccia della carica ritrovata nella sede non è stata accesa, poiché "il bombarolo ha avuto paura". Poco dopo Fabrizio incontra Franco in un bar; il primo già al corrente circa il reale svolgimento dell'incontro sessuale tra il giovane e Lalla che lei ingenuamente gli ha raccontato lo ricatta minacciando di riportare entrambi gli eventi agli altri camerati, perciò lo induce a compiere un'azione che lo riabiliti ai suoi occhi e questa dovrà essere l'omicidio di un "compagno".
Girando tra le vie i quattro vedono una coppia di giovani che passeggiano ed il loro abbigliamento gli fa pensare che siano le loro vittime ideali ed iniziano a seguirli. Franco, riluttante ed impaurito, inizialmente cerca di sviare gli altri ma senza successo perché alla fine i due, bloccati sotto un portico, vengono accoltellati da tutti e quattro i componenti del gruppo e l'uomo rimane ucciso. Dopo essersi dati alla fuga i quattro si separano: Franco corre in lacrime dalla madre e presumibilmente le racconta l'accaduto mentre gli altri tre proseguono la serata in una sala giochi dopo che Fabrizio ha consegnato il coltello a Lalla, incontrata per caso, chiedendole di farlo sparire, cosa che la ragazza fa buttando il coltello in un cestino, ma poi informando la polizia e guidandola all'identificazione dei tre giovani nella sala giochi. Il film finisce con la polizia che circondata la sala giochi si appresta ad arrestare i tre giovani per l'inutile delitto (da cui il titolo del film).
Scheda tecnica del Film
General
Complete name : C:\Users\dino\Downloads\jdownloaded\San.Babila.Ore.20.1976.iTa.DvDRiP-XviD-BanG.avi
Format : AVI
Format/Info : Audio Video Interleave
File size : 705 MiB
Duration : 1h 31mn
Overal bit rate : 1076 Kbps
Writing application : VirtualDubMod 1.5.10.1 (build 2439/release)
Writing library : VirtualDub build 30091/release
Video
Format : MPEG-4 Visual
Format settings, BVOP : Yes
Format settings, QPel : No
Format settings, GMC : 2 warppoints
Format settings, Matrix : Default
Muxing mode : Packet Bitstream
Codec ID : DX50
Codec ID/Hint : DivX 5
Duration : 1h 31mn
Bit rate : 970 Kbps
Width : 656 pixels
Height : 352 pixels
Display aspect ratio : 1.864
Frame rate : 25.000 fps
Resolution : 8 bits
Colorimetry : 4:2:0
Scan type : Progressive
Bits/(Pixel*Frame) : 0.168
Stream size : 636 MiB
Writing library : DivX 5.2.1 (WaffleDay) (UTC 2004-09-08)
Audio
Format : MPEG Audio
Format version : Version 1
Format profile : Layer 3
Codec ID : 55
Codec ID/Hint : MP3
Duration : 1h 31mn
Bit rate mode : Constant
Bit rate : 96.0 Kbps
Channel(s) : 2 channels
Sampling rate : 44.1 KHz
Resolution : 16 bits
Video delay : 64ms
Stream size : 62.9 MiB
Download
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