Paese Italia
Anno 2003
Durata 383 min (2 parti)
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 1,85 : 1
Genere drammatico, romantico
Regia Marco Tullio Giordana
Soggetto Sandro Petraglia, Stefano Rulli
Sceneggiatura Sandro Petraglia, Stefano Rulli
Casa di produzione BiBi Film
Fotografia Roberto Forza
Montaggio Roberto Missiroli
Musiche Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, The Animals, Astor Piazzolla
Scenografia Franco Ceraolo, Cristiana Amendola
Trama
Al centro della storia sono due fratelli, Nicola e Matteo Carati, che vivono inseparabilmente gli anni dell'adolescenza fino a quando l'apparire nella loro esistenza di una ragazza con gravi problemi psichici cambierà le cose. Le loro vite poi prenderanno strade diverse: dopo un lungo viaggio in Norvegia, Nicola si laureerà in medicina (psichiatria), mentre Matteo entrerà nell'esercito e, successivamente, nelle forze di Polizia. La vita della famiglia Carati s'intreccia con le vicende italiane durante l'arco di quegli anni, vengono così ripercorsi i fatti salienti che hanno accompagnato la storia della nazione: l'alluvione di Firenze, il sessantotto, il periodo della lotta armata e delle Brigate Rosse, Tangentopoli, fino alla morte di Giovanni Falcone. Nel corso della storia è rivissuto con sguardo nostalgico lo scorrere del tempo passato, le diverse abitudini, la gioventù che lascia il posto ai problemi dell'età adulta.
Recensione: La meglio gioventù
Con "La meglio gioventù" la cinematografia italiana, finalmente, può annoverare tra le sue opere un film di ampio respiro, capace di leggere la storia senza pregiudizi o isterismi da tifoso, capace di fornire l'affresco di un'epoca storica che abbraccia gli ultimi quarant'anni delle tormentate vicende italiane. Ma l'opera diretta da Marco Tullio Giordana, magistralmente sceneggiata da Sandro Petraglia e Stefano Rulli, non è una fredda disamina dei fatti che vanno dall'alluvione di Firenze del 1966 fino alle vicende di tangentopoli. Il regista milanese, ci racconta della contestazione giovanile del '68, della nascita del terrorismo e del suo svilupparsi come un bubbone maligno, della crisi della Fiat all'inizio degli anni '80, di Tangentopoli, della protesta fiscale di un Bossi prima maniera, della strage del giudice Falcone e della sua scorta. E lo fa con la passione e il sentimento dei personaggi che costellano il film, i quali vivono queste vicende ora da protagonisti ora da inerti osservatori, avendo a che fare con i piccoli e grandi problemi quotidiani. Personaggi che attraversano la storia con il coraggio di chi vuol tentare di cambiare qualcosa, il coraggio di lasciare anche solo un'ombra che possa contribuire a modificare il presente per migliorare il futuro, o vi rimangono ai margini perché troppo impegnati a trovare in sé stessi un senso alla vita che stanno vivendo.
Tutto ciò è reso meravigliosamente ne "La meglio gioventù". Perché questo è un film meraviglioso. Meraviglioso e commovente grazie ad una fotografia calda e palpitante che partecipa delle emozioni dei personaggi; coinvolgente grazie a dei dialoghi che colpiscono per l'originalità e la profondità, sempre appropriati alle vicende che si raccontano, mai sopra le righe, appassionanti e significativi nei frequenti duetti tra i bravissimi attori, amari e disincantati quando il copione si concede momenti didascalici dedicati alla futura memoria dello spettatore; trascinante per merito degli attori che a poco a poco che il film incede, raggiungono ottimi livelli nell'arte della recitazione. Interpreti tutti bravissimi: dai collaudati Luigi Lo Cascio, Andrea Tidona e Fabrizio Gifuni, ai quasi esordienti Alessio Boni (una maschera che non dimenticheremo), Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Claudio Gioè, Jasmine Trinca (una conferma dopo la prova ne "La stanza del figlio"). Sul cast mi permetto di soffermarmi ulteriormente, perché raramente in una produzione italiana si riesce a riunire tanti bravi attori. La felice scelta della produzione, oltre ad essere ricaduta sui nomi già citati, ha colpito in pieno nel segno scegliendo Adriana Asti nel ruolo della madre, così italiana ma anche così moderna, un personaggio che l'attrice milanese disegna sublimamente e che a buon ragione può incastonare come magnifico suggello di una carriera già nobile ed illustre.
"La meglio gioventù" è anche un film colto e consapevole. Meritevole di affrontare tematiche che hanno attraversato e modificato, anche con brucianti lacerazioni, il costume italiano - questioni come l'apertura dei manicomi (Nicola, interpretato da Lo Cascio è un discepolo di Franco Basaglia) o la piaga dell'inquinamento industriale o l'accettazione dell'omosessualità come diversità e non come malattia.
Il film è anche un omaggio a maestri italiani del cinema, spesso citati più o meno direttamente: il Pasolini poeta ("La meglio gioventù" è il titolo di una raccolta di liriche del poeta friulano) ma anche il Pasolini cineasta, Rossellini, Scola e soprattutto Visconti a cui il film sembra quasi ispirarsi. Il Visconti di "Rocco e i suoi fratelli" ma soprattutto il Visconti de "Il Gattopardo". Il metodo di analisi è lo stesso, ed eguali sono le conclusioni alle quali sembra giungere. Sono quelle enunciate da uno dei primi inquisiti per le tangenti milanesi, il quale, durante lo svolgimento di una perizia psichiatrica, sembra parafrasare Tommasi da Lampedusa affermando che niente è cambiato e che, chi fino ad allora ha prosperato, brigando ed imbrogliando, continuerà, tranquillamente, a prosperare.
Insomma, "La meglio gioventù", vincitore a Cannes 2003 nella prestigiosa sezione "Un certain regard", è un grande film, frutto della felice collaborazione tra pubblico e privato, prodotto da Rai Fiction con la collaborazione di Angelo Barbagallo, che speriamo diventi l'apripista di future ulteriori opere similari.
Daniele Sesti
Crediti
Premi: Festival di Cannes 2003: Premio Un Certain Regard
6 David di Donatello 2004: miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura, miglior produttore, miglior montaggio e miglior suono in presa diretta
7 Nastri d'argento 2004: regista del miglior film, miglior produttore, migliore sceneggiatura, migliore attore protagonista (Alessio Boni, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio e Andrea Tidona), migliore attrice protagonista (Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa e Jasmine Trinca), miglior montaggio e migliore sonoro in presa diretta
Interpreti e personaggi
Luigi Lo Cascio: Nicola Carati
Alessio Boni: Matteo Carati
Sonia Bergamasco: Giulia Monfalco
Fabrizio Gifuni: Carlo Tommasi
Adriana Asti: Adriana Carati
Maya Sansa: Mirella Utano
Valentina Carnelutti: Francesca Carati
Nila Carnelutti: Francesca Carati a 8 anni
Jasmine Trinca: Giorgia Esposti
Camilla Filippi: Sara Carati
Greta Cavuoti: Sara Carati a 8 anni
Sara Pavoncello: Sara Carati a 5 anni
Andrea Tidona: Angelo Carati
Lidia Vitale: Giovanna Carati
Claudio Gioè: Vitale Micavi
Giovanni Scifoni: Berto
Paolo Bonanni: Luigino
Riccardo Scamarcio: Andrea Utano
Francesco La Macchia: Andrea Utano a 6 anni
Paolo De Vita: Don Vito
Mario Schiano: Professore di medicina
Michele Melega: Professore di lettere
Pippo Montalbano: Commissario di Palermo
Antonello Puglisi: Sacerdote di Palermo
Roberto Accornero: Presidente del tribunale di Torino
Stefano Abbati: Spacciatore
Giovanni Martorana: Maghrebino
Patrizia Punzo: Gallerista
Fabio Camilli: Detenuto Tangentopoli
Domenico Centamore: Enzo
Mimmo Mignemi: Saro
Kristine M. Opheim: Ermione
Therese Vadem: Therese
Maurizio Di Carmine: Terrorista
Krum De Nicola: Brigo
Walter Da Pozzo: Mario
Sergio Risso: Maggiordomo
Emilia Marra: Dottoressa
Nicola Vigilante: Infermiere
Joana Jiménez: Lolita
Maria Grazia Bon: Portinaia
Dati tecnici medi del ripping per episodio.
Dimensione File: 1.4 Gb
Durata: 1:38:34
Codec Video: DivX 6.2.5
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Video Bitrate (kbps):1796
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Codec Audio: Dolby AC3
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Tipo:CBR
Canali:2
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